Un tentativo di assassinio per fortuna abbastanza sgangherato. È accaduto mentre l’ex presidente stava giocando a golf nel suo campo a West Palm Beach, in Florida. Nei cespugli circostanti è stato poi trovato un fucile semiautomatico AK47 e un sospetto è stato arrestato. Si tratterebbe di un 58enne originario delle Hawaii, Ryan Routh. Poco dopo è stato lo stesso tycoon a rassicurare tutti: “Sto bene e non mi arrenderò mai. La mia determinazione è solo più forte dopo un altro attentato alla mia via”. Alcune fonti hanno riferito alla Cnn che il fermato intendesse colpire proprio l’ex presidente. Ipotesi poi ripresa anche dall’Fbi: “È stato un apparente tentativo di assassinio.
L’intero impianto da golf è stato immediatamente posto in lockdown e messo in sicurezza. Nei dintorni sono stati ritrovati anche uno zaino e una telecamera Go-Pro. Nella sparatoria non si sono registrati feriti. Il nuovo episodio è avvenuto due mesi dopo che Trump è stato colpito da un proiettile all’orecchio nell’attentato del 13 luglio durante un comizio in Pennsylvania. Lo sceriffo ha affermato in conferenza stampa che l’assalitore ha puntato il fucile contro la recinzione del campo da golf a circa 400-500 metri da Trump.
Chi è Ryan Routh, il presunto attentatore di Donald Trump
Sono stati i media americani, tra cui il New York Post, a rendere nota l’identità del presunto attentatore di Trump fermato dalla polizia statunitense. L’uomo ha una lunga serie di precedenti penali.
Trump: “Sto bene e non mi arrenderò mai”
In una mail ai suoi sostenitori, Trump ha scritto: “Ci sono stati degli spari nelle mie vicinanze, ma prima che le voci inizino ad andare fuori controllo, volevo che sentiste prima questo: sono al sicuro e vivo. Niente mi rallenterà, non mi arrenderò mai. La mia determinazione è solo più forte dopo un altro attentato alla mia via. Il 5 novembre renderemo l’America di nuovo grande”.
L’intervento del Secret Service e il salvataggio di Trump
Trump è stato portato in salvo dal Secret Service, intervenuto nei pressi del club di golf. Qui gli agenti hanno aperto il fuoco verso il sospetto, il quale era stato visto con quella che sembrava una pistola. Non è chiaro se, al momento degli spari, l’uomo si trovasse sul percorso del campo o nelle vicinanze. Il sospetto è stato successivamente arrestato dalla polizia sull’autostrada I-95, la principale Interstate della East Coast, sulla quale si era dato alla fuga a bordo di un Suv.
Cosa è successo nel golf club di Trump
Secondo gli inquirenti, una delle prime chiamate al 911 riguardava una sparatoria fra due individui all’esterno del club del golf di Donald Trump. In realtà né i media né le autorità hanno precisato se il sospettato abbia aperto il fuoco oppure se i colpi avvertiti siano stati esplosi dal Secret Service per neutralizzarlo in anticipo dopo averlo individuato. Secondo la prima versione dei fatti rilasciata dallo sceriffo locale, sarebbero state due persone a scambiarsi i colpi in uno scontro a fuoco. “Ho appena parlato con il presidente Trump. È una delle persone più forti che io conosca. È di buon umore, ed è più determinato che mai a salvare il Paese”, ha dichiarato il senatore repubblicano alleato di Trump, Lindsey Graham.
L’intelligence informa lo staff di Trump su minacce da parte dell’Iran
Alcuni funzionari dell’intelligence statunitense hanno di recente informato la campagna di Donald Trump di nuove indicazioni secondo le quali l’Iran sta pianificando di intensificare gli attacchi nei confronti dell’ex presidente e di chi lo circonda. Lo riporta la Cnn citando alcune fonti, secondo le quali al momento non ci sono indicazioni che le indiscrezioni siano legate al nuovo attentato nei confronti del tycoon.
Biden e Harris informati: “Sollevati che Trump stia bene”
Joe Biden e Kamala Harris sono stati informati della sparatoria nelle vicinanze di Donald Trump e sono “sollevati” dal fatto che il tycoon sia al sicuro.
Harris: “La violenza non ha posto in America”
“La violenza non ha posto in America”, ha poi sottolineato la vicepresidente americana. Nel frattempo le forze dell’ordine discutono dell’opportunità di intraprendere maggiori misure di sicurezza per Mar-a-Lago, dove Trump vive con la moglie Melania.
Il precedente attentato a Trump in Pennsylvania
La sparatoria odierna giunge a due mesi dal tentato assassinio dell’ex presidente a Butler, in Pennsylvania, per mano del 20enne Thomas Crooks, ucciso sulla scena da un cecchino. Crooks ha colpito Trump mentre era sul palco, ferendolo all’orecchio ma uccidendo un’altra persona e ferendone altre due. Un tentato omicidio che ha scatenato una bufera sul Secret Service, costringendo la direttrice a dimettersi. Nell’episodio odierno, invece, gli agenti a seguito del repubblicano hanno reagito prontamente evitando il peggio.
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