Juncker boccia la manovra del popolo: "Se dessimo l'ok all'Italia gli atri Paesi ci insulterebbero"
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Juncker boccia la manovra del popolo: "Se dessimo l'ok all'Italia gli atri Paesi ci insulterebbero"

Il presidente della Commissione Ue: "ciò che ci interessa è che l'Italia rispetti gli impegni e gli obiettivi di bilancio 2019"

Jean Claude Juncker
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16 Ottobre 2018 - 13.33


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Prima stroncatura europea per la manovra del popolo appena varata dal governo Lega-M5s. Il presidente della Commissione europea Jean Claude Juncker ha spiegato il motivo per cui Bruxelles non può accettare, da parte dell’Italia, nessun tipo di discostamento dalle regole. “Se dessimo l’ok alcuni Paesi ci coprirebbero di ingiurie e ci accuserebbero di essere troppo flessibili con Roma”, ha detto Juncker, aggiungendo che comunque “non abbiamo pregiudizi, ne discuteremo con l’Italia”.
“Se accettassimo tutto quello che il governo italiano ci propone – ha sottolineato Juncker – avremo delle controreazioni violente da parte altri paesi della zona euro. Se accettassimo, non dico qualunque cosa, ma dei “derapage” rispetto alle regole europee, è vero che in alcuni paesi questo avrebbe come conseguenze di coprirci di ingiurie e invettive. Perché la mia Commissione e io stesso siamo accusati da diversi governi e da diversi gruppi al Parlamento europeo di essere stati troppo flessibili sull’Italia”.
Juncker ha annunciato che chiederà al governo italiano di rispettare “la parola” sugli obiettivi di bilancio nel 2019. “L’Europa funziona secondo regole prestabilite prima dell’arrivo dei governi. I nuovi governi devono rispettare la parola nel contesto internazionale e in Europa. Soprattutto quando loro stessi hanno adottato le raccomandazioni della Commissione per il 2018 e 2019”.
“Ciò che ci interessa – ha evidenziato Juncker – è che l’Italia rispetti gli impegni. Non dobbiamo commentare le decisioni sovrane e indipendenti del governo italiano. Se dicessi che siamo contro quelle misure, questo avrebbe come conseguenze che alcuni nel governo italiano attaccherebbero la Commissione perché vieta di lottare contro la povertà, che esiste in parte e ovunque. In Italia ciò che ci interessa sono i saldi. E su questo ci sono degli impegni presi dall’Italia, dal governo precedente e dall’attuale governo a livello di Consiglio europeo e di ministri delle Finanze, che dicono la stessa cosa della Commissione. Giudicheremo sulla base dei dati, senza entrare nel contenuto delle misure che sono prese dal governo italiano”.
Juncker ha poi risposto alle accuse di alcuni membri del governo italiano di essere contro il nostro paese. “Che si smetta di dire che sono contro l’Italia: è una stupidaggine e una menzogna. Io ho presieduto la conferenza intergovernativa nel 1991 che ci ha condotto verso il trattato di Maastricht e l’unione economica e monetaria. Io ho fatto di tutto, quando c’erano forti resistenze in alcuni Stati membri, per avere l’Italia come membro della zona euro sin dall’inizio. Ho ricevuto i primi ministri e i ministri delle Finanze di almeno otto paesi europei che non volevano l’Italia. Io ho sempre detto: non voglio l’euro, se l’Italia non è sulla linea di partenza. Alcuni in Italia lo ignorano perché sono giovani, non hanno esperienza e hanno pregiudizi”.
“Senza l’Italia – ha concluso Juncker – l’Europa non sarebbe più l’Europa, ma constato che il governo italiano, come la società italiana esclude del tutto l’uscita dell’Italia dall’Ue e dall’euro”.

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